I prestiti cambializzati sono dei vantaggiosi prestiti personali che vengono erogati come finanziamenti non finalizzati all’acquisto caratteristico e distinto di un bene oppure di un servizio ricercato, ragion per cui sono una forma di credito che non richiede una motivazione dettagliata e quindi più libera per chi ha bisogno di liquidità immediata per motivi personali estranei a quelli richiesti dalle comuni finanziarie.
La somma che viene erogata è rimborsale tramite cambiali a scadenza mensile con un tasso fisso per tutta la durata del patto finanziario. Ovviamente le garanzie che vengono richieste sono più specifiche data la sostanziale apertura della forma di credito, ragion per cui ai lavoratori dipendenti viene richiesto il TFR in modo da salvaguardare il finanziamento per quelli che vengono considerati cattivi pagatori. Senza dimenticare per i lavoratori autonomi e anche per i liberi professionisti la documentazione relativa alla propria polizza vita, stipulata almeno da 2 anni, oltre alla sottoscrizione di un garante nel caso i richiedenti del prestito siano neoassunti.
Dopodiché bisognerà presentare una fotocopia del proprio codice fiscale e della propria carta di identità, oltre ad una copia dell’ultimo CUD o modello 730 o ultima busta paga, assieme al certificato di residenza, nascita e famiglia. A quel punto i tempi relativi all’accettazione della pratica, compresa l’emissione delle cambiali, sono molto rapidi, infatti si calcola che i prestiti vengano erogati tra i 10 ed i 15 giorni. I prestiti cambializzati sono molto diffusi perché presentano una serie di vantaggi sia in termini di oneri e commissioni e sia in termini di elasticità nel meccanismo delle rate. Uno dei primi vantaggi è sicuramente il fatto che l’operazione non è segnalata e di conseguenza non è necessario il controllo banca dati, è vero però che i protestati non possono ottenere prestiti cambializzati, ma al contrario i cattivi pagatori si, perché rientrano in liste rischi specifiche che sono soggette ad un continuo monitoraggio.
Con i prestiti cambializzati abbiamo una serie di vantaggi oltre che sugli interessi maturati anche sulle commissioni di istruttoria e questo aspetto rende il finanziamento meno oneroso rispetto per esempio alla Cessione del quinto. Nel caso poi di difficoltà nel pagamento grazie all’intervento delle società che si preoccupano di erogare la somma stabilita mediante il rinnovo delle cambiali c’è una maggiore flessibilità nel ridurre l’importo delle rate. Attenzione però che tale condizione potrebbe portare ad allungare il prestito, rischiando di incrementare la somma totale degli interessi. A fronte di tali presupposti è chiaro che i prestiti cambializzati hanno un unico grande svantaggio e cioè l’ufficializzazione della cambiale, la quale essendo un documento esecutivo può azionare l’esecuzione forzata senza necessariamente provare l’esistenza del diritto. Per cui si andrà a sottrarre al debitore in questione alcuni beni pignorabili e si convertiranno in denaro. Di conseguenza l’unico neo dei prestiti cambializzati è rappresentato dal pacchetto di conseguenze relativo ad un mancato pagamento, laddove vige la regola del protesto che assai più grave di una lenta procedura di recupero crediti che caratterizza invece un finanziamento personale tradizionale.
Per quanto riguarda gli importi ottenibili si parla di cifre che oscillano dai 2.500 euro ai 50.000 euro, laddove la somma pattuita dipenderà dal volume di rimborso da parte del richiedente che spesso viene calcolato in base al suo reddito, ad altri finanziamenti in corso o per esempio all’anzianità di servizio. Di notevole importanza è definire il piano di ammortamento che per i prestiti cambializzati è a tasso fisso e rata costante variabile però tra i 12 ed i 120 mesi. Al momento della scadenza della rata la banca avvisa qualche giorno prima il richiedente che dovrà rimborsare la cifra pattuita recandosi in qualsiasi istituto bancario anche in uno dove non ha il conto corrente per versare l’importo della cambiale che deve pagare.