Dopo tante indiscrezioni, conferme e smentite oggi arriva la conferma ufficiale di quello che, in realtà, già si sapeva da tempo: il tema delle pensioni anticipate non andranno ad essere inserite all’interno della legge di Stabilità. A confermalo è lo stesso ministro dell’Economia Padoan che ha spiegato, in linea di massima, il contenuto della nuova Legge di Stabilità. Conferme della giustezza del principio di flessibilità che dovrà entrare, prima o poi, all’interno del sistema previdenziale, ma non per ora. Il problema sarebbe, ancora una volta, di tipo prettamente economico, cioè, in parole povere, essenzialmente di coperture. Il rinvio potrebbe essere di un anno, o anche più. Sfumano le aspettative di coloro che speravano in una riforma che potesse alleggerire la quantità di anni necessari per ottenere l’assegno pensionistico con la possibilità di uscita anticipata.
Ma se ne riparlerà nei prossimi mesi, come ha dichiarato lo stesso ministro al margine dell’incontro con Matteo Renzi. Il tutto dovrebbe avvenire con un disegno di legge realizzato appositamente. Per quanto riguarda la Legge di Stabilità dovrebbero essere confermate le riduzioni del carico fiscale che grava sulle abitazioni degli italiani. La Tasi, in particolare, dovrebbe subire un forte taglio o, probabilmente dovrebbe essere del tutto eliminata. Saranno cancellate anche le clausole di salvaguardia che erano state introdotte con la vecchia legge precedente. La quantità di risorse disponibili sarà di oltre 27 miliardi di euro.
Speranze da parte dell’esecutivo anche per quanto riguarda la crescita economica che sarà favorita, a detta del Primo Ministro da un processo di taglio delle tasse “permanente” in un prossimo futuro, favorito da una ripartenza dell’economia che si prevede più decisa nei prossimi mesi. Già il Jobs Act, a detta del ministro, ha rivoluzionato in meglio la situazione del settore del lavoro, praticamente a costo zero. Il nuovo obbiettivo, previsto da ministro è quello di un deciso abbassamento dell’Ires.