Anche nel primo trimestre del 2016 i risparmiatori scelgono il conto deposito per tutelare i propri soldi. È quanto emerge dalle recenti rilevazioni dell’Osservatorio sui conti deposito e sui conti correnti di Mutuionline.
Conti deposito: investire senza rischiare
I conti deposito rappresentano una forma di investimento sicura, capace di tutelare il risparmiatore pur non offrendo grandi percentuali di guadagno. Si riduce il rischio, di conseguenza cala il guadagno ma non si è sottoposti alla possibile altalena che caratterizza gli investimenti in azioni. Il mercato offre numerosi prodotti, tra i più vantaggiosi quelli on line. Alcune banche, come Ing Direct, offrono un conto deposito on line molto conveniente e sicuro. Uno strumento capace di andare incontro alle esigenze del risparmiatore italiano pronto a far fiorire i propri guadagni con attenzione.
Cosa scelgono gli italiani quando si tratta di conti deposito?
Secondo le rilevazioni effettuate dall’Osservatorio sui conti deposito e sui conti correnti di Mutuionline, nei primi mesi del 2016, gli italiani hanno scelto soprattutto (nel 50,4 per cento dei casi) un conto vincolato rispetto a quello non vincolato (opzione preferita dal 49,6 per cento dei risparmiatori), per una durata compresa tra sette e dodici mesi (53,6 per cento). Il conto deposito è una soluzione scelta soprattutto dagli over 55 che rappresentano il 44,3 per cento della totalità dei richiedenti.
Quali sono le opportunità più vantaggiose del momento?
La rilevazione effettuata dall’Osservatorio, relativa alla situazione aggiornata alla fine del mese di marzo, evidenzia che le migliori opportunità legate a conti deposito negli ultimi 12 mesi hanno offerto una remunerazione lorda del 2 per cento. Si tratta, il più delle volte, di promozioni limitate nel tempo che, alla scadenza, precipitano ai livelli remunerativi (bassi) della maggior parte dei conti. Per chi sceglie questa strada come investimento sicuro è, quindi, opportuno tenere sempre sotto controllo le offerte presentata dalle diverse banche e non perdersi d’animo nello spostare da un conto all’altro il patrimonio al fine di massimizzare la rendita.
Il rischio è quello di adagiarsi e, senza rendersene conto, ritrovarsi con rendimenti molto, molto bassi. L’Osservatorio indica come offerte più vantaggiose del momento: Widiba (Monte dei Paschi) con un rendimento del 2 per cento per sei mesi, percentaule che viene mantenuta per 12 mesi in caso di rottamazione del vecchio conto; rendimento al 2 per cento per sei mesi anche per WeBank. CheBanca!, invece, dal 1° marzo al 15 aprile 2016, offre un rendimento lordo annuo del 2 per cento a tutti coloro i quali non vincolano nuova liquidità per un periodo di 3 mesi. Ing Direct, con il suo Conto Arancio, offre un tasso di benvenuto dell’1 per cento ai nuovi clienti che vincolano per un anno le somme versate nel conto deposito on line.
I 5 vantaggi dei conti deposito
Negli anni scorsi, prima dell’acuirsi della crisi economica internazionale, i conti deposito offrivano rendimenti molto più elevati. Nonostante la forte diminuzione dei vantaggi offerti da questa tipologia di investimento, resta una delle strade preferite dagli italiani. Perché? I vantaggi dei conti deposito sono essenzialmente cinque, come riporta anche il quotidiano torinese La Stampa, che al tema ha dedicato un interessante approfondimento. Quali sono questi vantaggi? La stabilità del portafoglio che garantisce maggiori tutele per il patrimonio, meno soggetto alle turbolenze dei mercati finanziari; la possibilità di vincolare il capitale, almeno per un anno, accrescendo il tasso di rendimento, anche oltre il 2 per cento lordo annuo; la possibilità di beneficiare di numerose promozioni che rendono il mercato particolarmente vivace e conveniente; semplici e trasparenti, strumenti di facile gestione con costi chiari e trasparenti o gratuiti (nel caso dei conti deposito on line); in un mercato ricco di prodotti interessati a conquistare il maggior numero di clienti i costi sono quasi ridotti a zero, la maggior parte dei conti deposito, infatti, non prevede costi di apertura, chiusura e gestione. In alcuni casi, ad esempio, anche il bollo progressivo sui depositi (pari al 2 per mille) viene azzerate e sono le banche a pagarlo al posto del cliente.