I dati di Luglio 2014 sulla disoccupazione sono allarmanti, si tocca il 12,6% poco sotto i massimi storici, i dati che risultano dalle rilevazioni mostrano delle differenze macroscopiche tra sud, centro e nord Italia. Al sud ad esempio se vogliamo osservare solo quell’area, notiamo che il dato della disoccupazione è del 20,3% in rialzo di o,5 punti percentuali.
Trentacinque mila persone da Giugno 2014 ad oggi hanno perso il lavoro, se guardassimo meglio il fenomeno potremmo facilmente dire che ogni giorno almeno mille persone perdono il loro lavoro. Questi dati ci ricordano che dal 1959 l’Italia non era in deflazione (commercianti e sistema tutto costretti ad abbassare i prezzi per vendere i prodotti), solo che nel 59 l’economia era in forte ripresa oggi no tanto che nel sistema di calcolo della deflazione rientra anche il carrello della spesa ovvero il genere alimentare che è una di quelle merci necessarie a differenza di altre.
Ricordiamo anche che la deflazione è il sistema opposto all’inflazione ovvero l’aumento dei prezzi programmato dal sistema politico-economico, e mira a generare ovviamente una diminuzione del potere d’acquisto per talune categorie sociali, ovvero per la classe sociale più grande sul pianeta quella bassa e alla lunga quella media.