Le autorità del Giappone, che è oggi la terza economia più importante del pianeta, si sono incontrate da poco per parlare di criptovalute, in modo particolare per discutere sulla loro regolamentazione. Si tratta dopotutto di un argomento che sta diventando sempre più importante per molti paesi, dato che le criptovalute non hanno una regolamentazione chiara e trasparente e dato che stanno diventando un importante asset finanziario, preso in considerazione da un numero sempre maggiore di investitori.
Oltre a parlare della regolamentazione delle criptovalute già presenti sul mercato, sembra che le autorità giapponesi stiano discutendo anche della possibilità di creare una propria criptovaluta nazionale. Se ciò dovesse avere luogo, si tratterebbe della prima criptovaluta nazionale al mondo.
Le conseguenze di una criptovaluta nazionale giapponese
Dare vita alla Central Bank Digital Currency (CBDC), con una valuta quindi che è supportata direttamente dal governo, che ripercussioni avrebbe? Avrebbe un’influenza anche sull’economia mondiale? Difficile rispondere a queste domande, anzi forse almeno per il momento del tutto impossibile. Ciò che è certo è che il Giappone ne tratterebbe sicuramente beneficio. Per il momento non c’è una richiesta di una moneta virtuale da parte dei cittadini giapponesi, ma con il passare del tempo è plausibile credere che questa richiesta arriverà e che nel corso di poco diventerà sempre più pressante. Nel momento in cui la domanda dovesse arrivare, il Giappone vuole farsi trovare preparato con una criptovaluta già pronta da offrire ai suoi cittadini.
Nonostante questo sono molti i timori che le autorità hanno, timori che riguardano soprattutto la possibilità che le criptovalute vengano utilizzate per il riciclaggio di denaro sporco. Tra gli altri timori, anche gli attacchi hacker e i crimini finanziari.
La situazione negli altri paesi
Ci sono altri paesi che vorrebbero dare vita ad una moneta virtuale nazionale? La Cina ha già affermato di voler dare vita ad uno yuan virtuale. L’intenzione non è di soppiantare il denaro fisico, ma di offrire un’alternativa ad esso, qualcosa che sia ad esso complementare. Tra gli altri paesi che hanno annunciato di voler condurre uno studio al riguardo, la Banca Centrale Europea, la Bank of England, la banca centrale del Canada, quella della Svezia e infine quella della Svizzera e degli Stati Uniti. Non ci resta che attendere per vedere che cosa accadrà.