Oltre il 30% dei Compro Oro ha chiuso dalla fine del 2014 ad oggi. Una situazione di forte crisi che ha fatto letteralmente una strage tra tutte le attività che avevano aperto dall’inizio della crisi del 2008. La presenza di questi esercizi commerciali, emblema del tracollo economico che il nostro paese ha vissuto ed in parte sta ancora vivendo in questi mesi, si sta assottigliando sempre di più. Sono tante le cause che hanno portato alla crisi dei Compro Oro. Se tra il 2011 ed il 2012 le quotazioni del prezioso metallo hanno registrato un vero e proprio boom, ora il valore dell’oro è in rapido declino.
La corsa dell’oro che aveva portato ad uno sviluppo prorompente degli esercizi presenti in tutta Italia, ora si registra, invece, una desolante serie ininterrotta di chiusure. Ma se attualmente uno su tre di quegli esercizi è fallito, nel prossimo futuro, la quota di Compro Oro che sopravviverà sarà di solo il 30% rispetto al numero iniziale. Insomma una feroce selezione che risparmierà ben pochi negozi in Italia. Ma non è solo la quotazione che continua a scendere a portare al declino irreversibile di questa attività. Una scarsa competenza degli operatori che nel corso degli anni passati, seguendo l’onda delle quotazioni, hanno deciso di aprire un’attività senza conoscere a fondo la materia a cui si aggiunge una diminuzione della propensione di vendere i propri oggetti preziosi hanno contributo alla mancata riuscita di molte attività.
Così l’oro rimane nella case degli italiani, dopo una breve parentesi di pochi anni. E’ di ben settemila tonnellate la quantità di metallo prezioso presente nelle case degli italiani, una quota davvero impressionante, ben superiore alle riserve nazionali. Da non dimenticare anche l’ondata di controlli delle Forze dell’Ordine che hanno voluto vederci chiaro su un fenomeno che spesso presenta varie ombre di illegalità. Verifiche che in molti casi hanno portato a sanzioni spesso insopportabili per attività già in difficoltà