Tutti gli operatori finanziari e i siti che si occupano del Forex – come Alpari (UK) – “scaldano i motori” in attesa del Rally di Natale. Chi si occupa dei mercati borsistici e delle valute sa che nelle ultime settimane dell’anno sono frequenti gli scossoni che portano generalmente a rapide impennate nei prezzi sui mercati finanziari. Tuttavia in questo 2013 di crisi globale, ma soprattutto in Europa, eventi catalizzatori non dovrebbero essercene anche se qualche indizio c’è.
Il primo viene dagli Stati Uniti: la Federal Reserve – la Banca Centrale USA – è intenzionata a mantenere il programma di allentamento della moneta già in atto in modo tale da favorire la ripresa ed accrescere la fiducia negli investitori economici e finanziari. Il secondo è la continua crescita del mercato manifatturiero cinese che, secondo alcuni, rappresenta un malus per l’Europa mentre secondo altri è una spinta ulteriore per investire nel gigante asiatico. Il terzo è la crescita nel Regno Unito e nella Germania: Londra e Berlino trainano l’Europa – anche se La Gran Bretagna non ne fa formalmente parte. Ultimo fattore è il lento ma costante aumento negli ultimi mesi degli indici borsistici.
Tutto ciò porterebbe delle importanti ricadute su tutti i settori economici e finanziari globali incluso il mercato del Forex. Su quest’ultimo sta influendo in maniera sensibile la svalutazione dello yen: la moneta giapponese è oramai in ribasso da oltre un anno e il calo potrebbe non arrestarsi nel 2014. Infatti molti esperti ritengono la Banca Nazionale del Giappone potrebbe creare, con apposite politiche, ulteriori presupposti affinché la moneta cali ancora, in particolare nei confronti del dollaro, come sottolinea la Deutsche Bank.
Gli investitori giapponesi sarebbero poco propensi a scommettere sul rialzo del tasso di cambio dollaro/yen sopra quota 100. Sempre secondo gli esperti della Banca tedesca nel 2014 il tasso di cambio dollaro/yen potrebbe salire fino a 110 (ad oggi è attestato su 102). L’ultima annotazione riguarda l’euro: la nostra moneta risulta sul mercato Forex sostanzialmente ferma: si attendono infatti le nuove stime macroeconomiche di Francoforte; se queste ultime confermassero la fase di debolezza dell’inflazione, ci potrebbero essere spazi di manovra per nuovi interventi nel 2014.