In termini pensionistici le disparità che si registrano sui luoghi di lavoro tra uomini e donne, si riflettono in maniera sempre più notevole sul peso degli importi che i pensionati si trovano ogni mese nelle loro tasche. Così se nel nostro paese la quota di pensionati donne è superiore a quella degli uomini con il 52%, l’ammontare di pensioni totale che arriva sul conto del gentil sesso è inferiore alla metà del totale, attestandosi su una percentuale del 44%. I dati sono riferiti al 2013, anno durante il quale il sistema pensionistico del nostro paese ha erogato ai pensionati italiani una quantità totale di 23,3 milioni di euro di pensioni ad una quantità di pensionati che supera i sedici milioni di individui per una spesa che complessivamente raggiunge i 272.746 milioni di euro.
Di questi sedici milioni di pensionati, oltre 8 milioni, 8,7 per precisione, sono donne le quali percepiscono, in media, un contributo che è notevolmente più basso di quello maschile. Insomma se un pensionato di sesso maschile riceve, in media, una pensione di poche decine di euro inferiore ai 14mila euro con 13.911, le donne dispongono di una pensione che in media non arriva neppure alla soglia di diecimila euro con 9.195 euro. Una differenza di quasi cinquecento euro per il sesso femminile che si posiziona ben al di sotto dei mille euro mensili con 766 euro, una soglia che invece viene abbondantemente raggiunta dall’altro sesso con una media di 1.159 euro.
Una disparità davvero notevole che ha molti altri esempi nei paesi dell’Unione Europea e che rispecchia appieno la differenza di retribuzione che in media, nel nostro paese, vede le donne con stipendi del 7,3% in meno rispetto a quelli degli uomini. Proprio in Europa un recente studio ha analizzato come le donne siano largamente sfavorite per quanto riguarda il salario che ad esempio in Germania è di oltre venti punti percentuali più basso.