Cosa sono i microprestiti

di | 23 Febbraio 2022

La tecnologia ha modificato il modus operandi di ogni singola impresa, indipendentemente dal settore di appartenenza, pubblico o privato che sia, passando dai siti d’informazione a quelli del mondo del divertimento presenti in casinoonlineaams.com, migliorandone l’efficienza e creando i presupposti per poter ampliare l’offerta ai propri clienti. Anche il mondo del credito si è evoluto per restare al passo coi tempi, migliorando, sensibilmente, l’offerta ai consumatori e rendendo più snello e veloce l’iter per l’ottenimento di un prestito.

Tutto ciò è potuto avvenire grazie, in primis, alla grande rete telematica, che ha avuto il grande merito di accorciare le distanze tra imprese del credito e cittadini, che possono richiedere comodamente un prestito online e ricevere una risposta in tempi decisamente più celeri rispetto ad un tradizionale istituto di credito o a una finanziaria, riuscendo ad orientare al meglio il proprio budget di spesa.

Quali sono gli importi erogabili grazie al microprestito

Nell’ultimo decennio, la necessità di ottenere un po’ di liquidità – anche per cifre non particolarmente elevate – si è palesata con maggior frequenza rispetto al passato. Una necessità, spesso, che si manifesta per poter far fronte a spese impreviste (a titolo esemplificativo, guasto dell’autovettura) o spese correnti non ulteriormente rimandabili, come lo sono, a tutti gli effetti, le bollette relative alle utenze domestiche.

Non c’è da stupirsi, quindi, se negli ultimi lustri sia cresciuto esponenzialmente il numero di risparmiatori che abbia richiesto un “microprestito”. Questa particolare forma di finanziamento si può richiedere sia presso una finanziaria che online, in una pluralità di offerte che richiede maggior attenzione da parte del risparmiatore: oltre al TAN (tasso annuo effettivo), è necessario valutare con maggior il TAEG (tasso annuo effettivo globale), parametro decisamente più veritiero per stabilire l’effettiva onerosità di un prestito.

Scendiamo, ora, maggiormente nel dettaglio. I microprestiti possono essere richiesti per un importo variabile da €.500,00 a €.10.000,00, ad ulteriore conferma di come possano risultare estremamente preziosi anche nel caso in cui si necessitasse di una somma estremamente contenuta: altre tipologie di finanziamenti, infatti, hanno una soglia minima di ingresso di €.1000,00 o €.3000,00

Nell’ambito dei soggetti giuridici, tuttavia, la somma massima richiesta può toccare €.25000,00, con dei fondamentali distinguo rispetto al mondo dei privati. Il micro finanziamento alle imprese, a differenze di altri prestiti, non è a fondo perduto e prevede, di conseguenza, l’obbligatorietà della restituzione del prestito, maggiorato degli interessi contrattualmente previsti, tramite il pagamento di rate mensili, bimestrali, trimestrali o semestrali.

Microprestiti privati ed aziende: quali sono le differenze

Nel caso delle imprese, inoltre, sono presenti altre norme da dover rispettare nel caso in cui si debba accedere ad un microprestito. Un requisito essenziale riguarda il numero dei dipendenti a libro paga: qualora fossero pari a più di 10 unità, la richiesta non può essere in alcun modo inoltrata.

Possono farvi ricorso, invece, quei soggetti disoccupati o precari che desiderano aprire un’attività in proprio, cercando di uscire da una situazione di difficoltà lavorativa che persiste da tempo. In questo caso,  i microprestiti si rivelano uno straordinario mezzo di supporto all’economia reale, che necessita, mai come in quest’ultimo decennio,  di persone in grado di mettersi in gioco per dare il proprio contributo alla rinascita del nostro paese.

I microprestiti hanno il grande pregio, in alcuni determinati e circoscritti casi, di supportare tutti quei soggetti che, di norma, incontrano grandi difficoltà nell’accesso al mondo del credito. Stiamo parlando, ad esempio, di quei soggetti che percepiscono un reddito non troppo elevato oppure sono stati segnalati nella CRIF; in quest’ultimo caso, esiste la possibilità di ottenere liquidità mediante i prestiti cambializzati, che garantiscono al creditore di poter agire direttamente sui beni posseduti dal debitore qualora non facesse fronte puntualmente ai propri impegni.

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