I prestiti Inpdap sono una forma di finanziamento che viene erogata ai soli dipendenti dell’amministrazione pubblica, dando così l’opportunità a chi ha un regolare contratto in tale contesto di richiedere un prestito personale a patto che la somma non superi un quinto dello stipendio percepito; ampliando il raggio di concessione anche ai pensionati che hanno lavorato nel corso della loro vita all’interno di strutture pubbliche e che quindi hanno maturato dei contributi. Bisogna però precisare che i prestiti Inpdap fanno parte dei crediti di consumo e quindi non devono in alcun modo essere associati all’acquisto del pagamento di un servizio o di un bene.
Di conseguenza per riuscire ad ottenere il prestito bisogna essere iscritti al Fondo Credito dell’Inpdap per la Gestione Unitaria delle prestazioni Creditizie e percepire ogni mese uno stipendio regolare. I prestiti Inpdap anche se possono essere richiesti solo dai dipendenti pubblici sono una forma di credito identica ad altre tipologie di prestito. Laddove la sola differenza tra un prestito Inpdap e un prestito personale tradizionale è l’ente erogatore del capitale, e cioè l’Inpdap che fa capo all’INPS. L’inpdap propone tre tipologie di finanziamento:
- PICCOLO PRESTITO: è un prestito personale la cui somma richiesta può variare da un minimo di una o 8 mensilità del proprio stipendio per una durata fino ai 4 anni.
- PRESTITO PLURIENNALE DIRETTO: non è altro che la cessione del quinto con una forbice di durata che oscilla tra i 5 e i 10 anni
- PRESTITO PLURIENNALE GARANTITO: è uguale al prestito diretto come cessione del quinto e come tempistiche relative alla durata, ma è garantito da una serie di rischi, tra cui il decesso improvviso dell’iscritto prima che sia estinto il rimborso, la riduzione dello stipendio del cedente fino alla cessazione del servizio senza diritto a pensione.
A queste tipologie però bisogna aggiungerne altre che sono modulate in base alle richieste dei suoi dipendenti, e dunque per andare a soddisfare quelle che sono le esigenze più diffuse e comuni da parte dei richiedenti come potrebbero essere le spese per il matrimonio del figlio il cui capitale massimo erogabile è fino a 15.493,73 euro con un piano di rimborso fino a 5 anni anche con una cessione del quinto, come l’acquisto di una nuova auto il cui capitale massimo erogabile è fino a 100.000 euro, o come un tipico mutuo casa fino a 300.000 euro e un piano rimborso dai 10 ai 30 anni.
Per quanto riguarda la documentazione basta presentare l’ultima busta paga, il cedolino della pensione nel caso si è un ex dipendente dell’amministrazione pubblica con la relativa dichiarazione dei contributi versati, il certificato dell’iscrizione alla gestione delle prestazioni creditizie, e ovviamente il documento d’identità in corso di validità. Ovviamente il prestito migliore è quello più vicino alle esigenze del richiedente che può scegliere di appoggiarsi ad una serie di istituti finanziari, ognuno dei quali propone un’offerta diversa. Ragion per cui se volessimo richiedere un prestito Inpdap da 30 mila euro con una forbice di rimborso che si orienta verso i 36 mesi possiamo provare a stilare una lista delle offerte più vantaggiose che al momento ci sono sul mercato.
IBL Banca con Rata Bassotta, propone una rata mensile di 949,5 euro determinata da un Tan al 4,70% e da un Taeg al 9,50%, e quindi andremo a versare la somma di 4.182 euro di interessi dalla banca. Poi abbiamo Banca Popolare di Sondrio con Prestito Personale che propone una rata mensile di 982,7 euro con Tan all’11,04% e Taeg al 12,65%, e infine Prestito Facile Large di Banca Popolare di Vicenza che propone una rata mensile di 669,3 euro con Tan all’11,99% e Taeg al 13,09%, andando così a versare alla banca una somma pari a 36.114 euro.