Ogni acquirente quando procede con l’acquisto di un immobile deve pagare varie imposte tra cui l’imposta di registro, l’imposta catastale, l’imposta Ipotecaria e l’Iva. L’imposta di registro deve essere pagata quando l’acquisto di un immobile viene effettuato presso un soggetto privato, o presso un’impresa che non sia quella costruttrice. Solitamente l’imposta di registro deve essere pagata dall’acquirente, ma il venditore e l’acquirente possono anche decidere di mettersi d’accordo e pagare l’imposta a metà. L’aliquota dell’Imposta di registro varia a seconda della situazione. Essa è pari al 3% del prezzo dell’immobile indicato nel rogito per coloro che possono usufruire dell’agevolazione per la prima casa e nel caso in cui l’immobile risulti di interesse storico, artistico o archeologico. In tutti gli altri casi invece è pari al 7%. L’imposta catastale va pagata presso l’ufficio del catasto e colpisce le volture catastali eseguite per operazioni correlate alla trascrizione, all’iscrizione, alla rinnovazione, alla cancellazione e all’annotazione nei pubblici registri immobiliari.
Questa imposta varia in base a se si compra l’immobile presso un privato o presso un’impresa. Solitamente viene pagata dal notaio. L’imposta ipotecaria questa imposta va versata all’agenzia del territorio dei pubblici registri immobiliari nella cui circoscrizione sono situati gli immobili. Essa colpisce la trascrizione, l’iscrizione, la rinnovazione, la cancellazione e l’annotazione nei pubblici registri immobiliari. Anche questa imposta solitamente viene pagata dal notaio. L’IVA infine deve essere pagata quando si compra un immobile presso un’impresa costruttrice. Non si paga invece quando si compra l’immobile presso un privato o presso un’impresa non costruttrice. Il pagamento dell’IVA è proporzionale al prezzo dell’acquisto. L’aliquota generale è pari al 20% del prezzo totale. Essa scende però al 10% dal momento in cui l’immobile è un’abitazione privata, non considerata di lusso. Inoltre se si compra una casa per la prima volta, l’aliquota scende ancora al 4%.