Ancora tre mesi per la presentazione delle domande di sospensione dei finanziamenti da parte delle imprese. E’ la decisone presa dall’Abi, che ha rimandato al 31 marzo del 2015 il termine di validità dell’accordo del 2013 con le associazioni rappresentanti degli imprenditori in scadenza alla fine di quest’anno. La proroga, spiega l’Abi, si è resa necessaria per il permanere di difficoltà di liquidità delle imprese, che, come scritto nell’accordo, possono sospendere per un anno il pagamento di mutui e leasing ed allungare la durata dei mutui fino a quattro anni. I provvedimenti a sostegno delle imprese andranno comunque adeguati, nel prossimo futuro, al cambiamento dello scenario europeo conseguente alle nuove regole introdotte in materia di attività in difficoltà definite dall’European Banking Authority.
Le misure per aiutare finanziariamente le piccole e medie imprese in temporanea difficoltà finanziaria, ma con prospettive di continuità e sviluppo, saranno definite nei prossimi mesi dall’Abi e dalle Associazioni d’impresa. I provvedimenti saranno orientati a promuoverne l’evoluzione della struttura finanziaria, anche attivando appositi strumenti finanziari volti al rafforzamento del patrimonio delle suddette imprese. Altri obbiettivi delle parti firmatarie saranno volti ad avviare iniziative orientate all’individuazione ed alla valorizzazione delle informazioni di natura qualitativa con il preciso scopo di migliorare l’analisi del rischio di credito delle aziende.
L’obbiettivo comune è rappresentare in maniera più efficace possibile le particolari caratteristiche del contesto italiano così da evitare interventi sovranazionali non efficaci che possano determinare effetti molto negativi sul mercato del credito alle imprese nel nostro paese. Prorogato al 31 marzo del 2015 anche il periodo di validità dei due Plafond: le procedure volte a favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pubblica Amministrazione, provvedimento messo in campo dal Governo Renzi con l’obbiettivo di dare ossigeno ai tanti imprenditori che risultavano creditori dello Stato Italiano; anche questa misura era in scadenza al 31 dicembre 2014.