Banche, denaro, conto corrente, deleghe, tutti argomenti non sempre facili da comprendere e che nascondono insidie rilevanti! Tutti almeno una volta nella vita decidono di affrontare il percorso del conto corrente bancario per i nostri risparmi, dove depositare il risarcimento di un incidente, dove mettere da parte i soldi per gli studi, o almeno ci auguriamo sia cosi per tutti!!! Ma a volte in tutto ciò si nascondono piccolezze che molti non sanno e attraverso questo articolo inizieremo proprio a trattare quello più facilmente confuso: differenza tra delega e contestazione e soprattutto la delega in ogni sua parte.
Innanzitutto non è la stessa cosa essere un delegato o un cointestatario di un conto corrente e questo va specificato proprio perché spesso nella vita quotidiana i due termini si usano erroneamente come sinonimi proprio perché in fondo il delegato si comporta nelle operazioni sul conto come un cointestatario con firma disgiunta! Ma differiscono per molte cose:
- Il delegato non può considerare le somme sul conto di sua proprietà;
- Il delegato non può essere titolare di una seconda carta bancomat;
- Il delegato non può decidere di chiudere il conto autonomamente;
- I poteri di azione del delegato possono essere limitati.
In particolare la delega è un documento che il titolare del conto corrente bancario utilizza per autorizzare la banca a permettere al soggetto delegato di compiere operazioni bancarie sul conto (tutte le operazioni o solo alcune limitatamente a quanto deciso in fase di contratto). In termini di legge la delega consente al soggetto delegato di agire per nome e per conto del titolare del c/c. Questa “opzione” può essere vista come un’alternativa valida qualora siate in possesso di un conto non cointestato e siate impossibilitati a recarvi in banca per effettuare qualche operazione. La delega deve essere strutturata in modo tale da contenere: dati anagrafici del delegante, dati anagrafici del delegato, operazioni che il delegato può effettuare e tempo di validità della delega stessa.