Nel 2012 il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma delle professioni che è quindi diventata legge. Questa riforma riguarda vari aspetti tra cui: le tariffe, la formazione, la pubblicità, i procedimenti disciplinari, le assicurazioni, il tirocinio. Le novità sono molte, e queste sono le principali:
- Tariffe professionali. Esse sono state sostituite dai c.d. parametri relativi alle spese di giustizia. Questo non sembra comportare nessuna novità per i consumatori per ciò che riguarda il risparmio. Soltanto l’abolizione delle tariffe potrebbe portare ad un notevole abbassamento delle parcelle dei professionisti.
- Formazione continua. Diventa obbligatoria. Questa disposizione rappresenta in qualche modo una tutela anche il consumatore che in questa maniera può usufruire della consulenza di un professionista sempre aggiornato.
- Pubblicità informativa. Questa deve essere funzionale all’attività svolta. Vanno quindi diffuse le informazioni relative al possesso dei titoli di studio o della struttura del proprio studio. Vanno invece evitate le pubblicità di fantasia che possono trarre in inganno il consumatore. La pubblicità è quindi libera a patto che risulti veritiera e non denigratoria. Essa deve comunque essere sottoposta alle regole del Codice del Consumo.
- Procedimenti disciplinari. I componenti dei Collegi disciplinari non possono essere anche consiglieri, ovvero soggetti con incarichi amministrativi, ma anche figure esterne.
- Assicurazione obbligatoria. Per il professionista vale l’obbligo di stipulare un’assicurazione che tuteli del cliente da eventuali danni.
- Tirocinio. Non è più obbligatorio. La durata massima consentita per il tirocinio è di 18 mesi. Sono stati inoltre eliminati inoltre sia la disposizione che stabiliva l’incompatibilità del tirocinio con un lavoro pubblico, sia l’obbligo di seguire corsi contemporaneamente alla pratica e per una durata che non sia inferiore a 6 mesi. Rimane invece la possibilità di svolgere i primi 6 mesi di tirocinio in concomitanza con l’ultimo anno di studi.