Cambiamenti in vista per quanto riguarda i mutui. A dare il via libera ad una serie di radicali modifiche sul tema del pignoramento è stato la Commissione Finanze della Camera dei Deputati che ha espresso parere favorevole al nuovo decreto deciso dalla maggioranza di governo. Con le nuove norme messe in campo dall’esecutivo, saranno 18 le rate non pagate dopo le quali scatta il sequestro della casa da parte dell’istituto di credito. Il testo è passato con il voto favorevole dello stesso relatore del Partito Democratico Giovanni Sanga con l’appoggio di tutti i partiti che compongono la maggioranza di governo. Voto sfavorevole, invece, da parte della Lega Nord, dei rappresentanti di Sinistra italiana e dei grillini.
Il provvedimento ha scatenato un vero e proprio vespaio di polemiche con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che hanno additato la maggioranza di governo come “dittatoriale”. A spiegare i motivi che hanno portato a questa radicale modifica nel regolamento dei mutui è il viceministro all’Economia Morando. Sono, ancora una volta, le direttive europee ad indicare la via maestra all’esecutivo di Matteo Renzi. Il finanziatore, come anche spiega Pier Carlo Padoan, è tenuto comunque a mettere in campo tutte le procedure necessarie ad aiutare l’utente che si trova in particolari condizioni di difficoltà esercitando una “ragionevole tolleranza” nei confronti di coloro che hanno sottoscritto il contratto prima di procedere al pignoramento.
Rimangono inalterate, come dichiarato dallo stesso ministro nel corso del Question Time, le regole riguardo la sospensione del mutuo di un anno e mezzo nel caso in alcuni particolari condizioni; una norma a cui l’istituto di credito non può apporre nessun tipo di resistenza. Ma l’opposizione non ci sta: “Sarà guerra su tutti i fronti” dichiara Alessio Villarosa del Movimento 5 Stelle che lamenta un dibattito “inesistente”. Nessuna possibilità di discutere di un provvedimento di essenziale importanza sulle vite degli italiani secondo i grillini che hanno promesso battaglia prima dell’approvazione.